Mt. 7:7-11 «Chiedete e vi sarà dato; …..8 perché chiunque chiede riceve…….
9 Qual è l’uomo tra di voi, il quale, se il figlio gli chiede un pane, gli dia una pietra? 10 Oppure se gli chiede un pesce, gli dia un serpente? 11 Se dunque voi, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre vostro, che è nei cieli, darà cose buone a quelli che gliele domandano!
Questa legge è ben precisa e corrisponde ad un ordine soprannaturale che vale perfettamente nel regno di Dio.
Anche nel naturale ci sono alcune cose che hai diritto di ottenere in base ad una richiesta od ad una offerta precisa. Nel diritto queste sono chiamate obbligazioni e principalmente fanno capo ai contratti posti in essere tra le persone per disciplinare i rispettivi diritti.
Un esempio è la legge della domanda e dell’offerta. Ti chiedo di vendermi la tua macchina. Il proprietario della macchina può rifiutare la richiesta oppure rispondere affermativamente imponendo delle condizioni come pagare il prezzo e chiedere delle garanzie. Se accetti di dare seguito alla sua controrichiesta e soddisfi le condizioni e garanzie il proprietario della macchina è obbligato a vendertela.
Nel regno di Dio le cose sono spesso simili e speculari rispetto a quelle naturali, ma la differenza è che producono effetti creativi e straordinari.
Così Gesù enuncia queste parole solenni “Chiedete e vi sarà dato”, ma come possiamo chiedere a Dio e cosa possiamo chiedere? Ed una volta chiesto cosa dobbiamo fare per ottenere?
Ebbene la bibbia è piena di richieste di ogni tipo fatte a Dio e sempre il canale usato è la preghiera. Le parole di Gesù sono da contestualizzare in una atmosfera di preghiera e di relazione col Padre celeste.
La preghiera è ad un tempo l’omaggio della creatura verso la maestà di Dio, suo Creatore, Conservatore e Redentore: e l’espressione della sua dipendenza da lui.La preghiera è l’ espressione dei bisogni, della debolezza, e della dipendenza dell’uomo da Dio.
Cristo non dice in questo passo a chi dobbiamo rivolgere le nostre preghiere, né quali sono le cose che, dobbiamo chiedere, perché i suoi uditori sapevano che non è lecito di pregare le creature, ma soltanto il Padre, che è nel cieli chiedendogli il perdono dei peccati, e i doni dello Spirito Santo.
Nel cap 6 infatti Gesù insegna la preghiera ai discepoli che gli chiedono come pregare: “ 5 «Quando pregate, non siate come gli ipocriti; poiché essi amano pregare stando in piedi nelle sinagoghe e agli angoli delle piazze per essere visti dagli uomini. Io vi dico in verità che questo è il premio che ne hanno. 6 Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta e, chiusa la porta, rivolgi la preghiera al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa.
7 Nel pregare non usate troppe parole come fanno i pagani, i quali pensano di essere esauditi per il gran numero delle loro parole. 8 Non fate dunque come loro, poiché il Padre vostro sa le cose di cui avete bisogno, prima che gliele chiediate. 9 Voi dunque pregate così:
“Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; 10 venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo, anche in terra. 11 Dacci oggi il nostro pane quotidiano; 12 rimettici i nostri debiti come anche noi li abbiamo rimessi ai nostri debitori; 13 e non ci esporre alla tentazione, ma liberaci dal maligno.”
Siamo incoraggiati a chiedere ed a perseverare nel chiedere perchè in base alla nostra relazione filiale col Padre riceveremo. Sia che Dio non risponda subito alle nostre preghiere, sia che, egli ci esaudisca, almeno in parte, lungi dallo stancarci nell’orazione, dobbiamo raddoppiare di zelo, per ottenere ciò che non abbiamo e di cui abbiamo bisogno. Infatti il ricevere o il non ricevere Gesù lo fa dipendere esclusivamente dalla nostra relazione col padre e non da ciò che facciamo o di pensiamo avere assoluto bisogno. Il Padre sa le cose di cui abbiamo bisogno e come un buon padre è pronto a donarci ciò che ci è utile e ci fa del bene e pronto a negarci ciò che è frutto di capricci, immaturità, incompetenza. Dice Gesù:
“E qual è l’uomo fra voi, il quale, se il figliuolo gli chiede un pane, gli dia una pietra? 10. Ovvero, se gli chiede un pesce, gli dia un serpente?”
I credenti, uniti a Gesù Cristo che è il loro capo e il loro fratello maggiore, sono figli di Dio per l’adozione di grazia; e la ragione per cui le loro preghiere sono, o saranno infallibilmente esaudite, è, che l’amore del Padre appartiene loro per sempre ed è il pegno dell’esaudimento delle domande che essi gli porgono nel nome di Gesù. È impossibile che vi sia un miserabile così privo d’ogni sentimento di affezione, da schernire i suoi figliuoli affamati col porgere loro una pietra invece di pane, o un serpente invece di un pesce; Il pane e il pesce, cibo ordinario dei pescatori di Galilea, rappresentano qui le cose indispensabili alla vita dell’uomo.
La assoluta fiducia in un Padre amorevole e provvidente ci porterà in un cammino di grande benedizione, di nulla mancanti e sempre gioiosi.
Salmi 145:18-19 18 Il SIGNORE è vicino a tutti quelli che lo invocano, a tutti quelli che lo invocano in verità. 19 Egli adempie il desiderio di quelli che lo temono, ode il loro grido, e li salva.
Salmi 50:15 poi invocami nel giorno della sventura; io ti salverò, e tu mi glorificherai».
Matteo 21:22 Tutte le cose che domanderete in preghiera, se avete fede, le otterrete
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